Per mostrare gli splendori del cielo la notte precipita sulla Terra e in un piccolo rifugio si accende quella luce altra, che serve di supporto agli occhi nelle ore più nere. Lontano da lì, i contorni sfumano e il buio ci sorprende. Ci obbliga a riconoscere come limitate le nostre capacità e per addentrarci ancora, dobbiamo iniziare a fluttuare.

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Ci solleviamo liberandoci dalla più antica arma, quella necessità della luce come risorsa di controllo e potere sull’ambiente. Già alle prime ore dell’alba, ci accorgiamo di essere ormai solo nuvole. 

Accarezziamo la pietra e stringiamo con lei nuove alleanze tra vite non organiche. Assaporiamo questo piccolo incantesimo, fino a che non si rompe: il pieno giorno illumina i nostri compagni perduti, ci uniamo a loro e siamo piccole vite sul dorso della montagna.